martedì 17 settembre 2013

Ho visto Magic Mike

Non nel senso che mi sono trovato davanti a quella montagna errante di Channing Tatum che ballava con l’aria di potersi scopare qualsiasi essere vivente, ma che ho visto quel film che tutti credono sia indirizzato particolarmente alle donne. Invece no, è un film di Soderbergh, ci sarà sicuramente una storia affascinante, piena di colpi di scena e dal finale inaspettato, come ci ha viziato a vedere.


Pensavo.

Eh sì, perché poi cominciando a guardare il film mi sono reso conto di sbagliarmi e di mettere persino in discussione i miei interessi sessuali. Parliamoci chiaro, quando vedi degli addominali che sembrano scolpiti nel marmo da sua maestà Michelangelo in persona e tutti gli altri muscoli a cui potresti attaccare le calamite del frigo, due domande te le fai: primo, perché non sono frocio? secondo, ma solo dopo un po’ di tempo, perché non sono figo un decimo del peggiore di quelli?

Della storia c’è poco da dire: c’è uno tanto tanto figo che fa 12 lavori tra cui lo spogliarellista, vive in questa enorme villa sulla spiaggia, tromba in modo spropositato ed ovviamente ha un sogno nel cassetto, che servirà successivamente ad accaparrarsi la benevolenza della tipa e del pubblico; poi c’è il ragazzetto dalla sorella bona della quale il protagonista si innamora al primo sguardo, che viene iniziato all’arte di rubare soldi a povere ragazze urlanti in penuria penis (passatemi il latinismo maccheronico); e c’è il capo di entrambi che è una leggenda dello spogliarello e che si impegna per fregarli tutti. I tre rappresentano un po’ il passaggio di generazioni di quel lavMA CHE CAZZO CE NE FREGA?!
Il film ha perso di interesse alla seconda scena in cui si sgama tutta, e dico proprio, tutta la trama, la sceneggiatura e addirittura buoni pezzi di copione. L’unica cosa che rimane interessante, come al solito, sono il montaggio e le scelte registiche notevoli. Perciò ho deciso di concentrarmi sulla mole animalesca di sesso che cammina perché la quantità presente nel mio specchio non è abbastanza. E sui balletti che magari possono sempre essere utili. Che ne sapete aho, non se po’ mai sapè!
Insomma, mi metto a guardare il film e tempo un quarto d’ora mi rendo conto di trovarmi di fronte ad una quantità di bonaggine, muscoli, centimetri, ferormoni che fanno unità di misura, un punto di riferimento, giurisprudenza. Il record sui cento metri, quello del salto in lungo (giusto per rimanere in tema), il Dream Team, i Globetrotter; il Superbowl per donne, che ve devo di’?!

Partiamo dal buon giovinastro Alex Pettyfer, che tutto sembra meno che diciannovenne, che OVVIAMENTE  ha la mia età, e che impiega ben 8 fotogrammi per imparare a ballare tipo break dance, roba che sul set vicino giravano Step Up n e l’hanno preso al volo per fare una scena. Ovviamente passa tutte le fasi nel film: da giovane incosciente ed immaturo, a stronzo supremo drogato, fino ad arrivare ad essere il numero uno. Che v’aspettavate un film di formazione?

Magic Channing, che dio te benedica, anzi-no-che-già-ha-fatto-abbastanza-lasciacene-un-po’-pure-a-noi. Ad un certo punto mi sono letteralmente ritrovato a metà strada del fiume per raggiungere l’altra sponda. È proprio tanto, troppo, un sacco de roba, oltre ad essere il classico tipo che se mia moglie mi tradisse con lui, sticazzi c’aveva ragione. Un pezzo di manzo con la faccia da angelo e la quantità di muscoli ai quali Hulk farebbe i complimenti. E come cazzo muove quel bacino, boh! Spero che almeno gli puzzi l’alito che sennò sarebbe concorrenza sleale.

Mr McCounaghey invece nonostante la sua veneranda età dimostra che il suo personal trainer la sa lunga sfoggiando un fisico che mortacci sua magari arrivacce a quell’età che se c’hai del parmigiano da grattugiare, ti alzi la maglietta e il gioco è fatto. Quale sia il patto col diavolo che ha firmato non ci è dato saperlo.
Mon Amour Matt Bomer. Se mi conoscete sapete benissimo che lui è uno degli uomini per i quali diventerei gay. È figo, ha stile ed è figo. Basta. Che ve lo dico affà.

Poi c’è Adam Rodriguez aka il tipo messicano col fascino latino di CSI Miami, che qualche inquadratura col costume ci aveva fatto indovinare che fosse adatto per questo ruolo. Purtroppo poco valorizzato ma con ENORME potenziale.

Infine, e l’ho lasciato per ultimo di proposito, c’è Joe Manganiello. Colui a cui avrei voluto affibbiare un middle name per indicare il peso del suo membro ma mi sono reso conto che il suo cognome va già benissimo. Quello che smentisce tacitamente la regola della L. Quello con lo sguardo sicuro, tranquillo e canzonatorio di un uomo con un uccello di 30 cm. L’amico avvocato di Marshall di HIMYM  contro cui fa una causa e che presenta il video sui benefici del lago che però viene inquinato dalla multinazionale, per capirci (???) (la puntata è l’ottava dell’ottava stagione). Memorabile la scena in cui si intravede in controluce la lunghezza esorbitante, esagerata della sua fava. O il primo piano di 12 secondi in cui si vede in dettaglio la procedura per l’allungamento del pene.

Concludendo devo dire che non mi sbagliavo poi tanto. È sì un film quasi esclusivamente per donne, ma gli uomini possono trarne anche qualche insegnamento: non sarete mai alla loro altezza.

Certo per i maschietti c’è solo qualche tetta epica ed alcune belle ragazze con cui rilassarci un attimo dalla rosicata. Non si poteva sbilaciare troppo il cast. Altrimenti vengono fuori merdate alla Sucker Punch in cui uno si fissa su quanto siano gnocche le attrici e pochissimo su quello che viene detto. Un po’ pure come Bling Ring. Ma d’altronde l’antica arte di mescolare bene quantita di pheega e/o di catso con una buona sceneggiatura è ancora per pochi.

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