giovedì 17 luglio 2014

Pensieri pseudopirandelliani nel 2014 (perdoname Pirandé)

In un attimo svanisce la magia. Così, da un giorno all'altro, con uno schiocco di dita, inizia e finisce in modo netto e deciso come un temporale estivo, tanto quest'anno uno più o uno in meno cosa volete che cambi. Magicamente inizia un periodo che non riesci a decifrare, in cui tutto sembra andarti bene, in cui tutti sembrano attratti da te, nessuno riesce a fare a meno di averti attorno, orde di ragazze cadono ai tuoi piedi.
Non sai come comportarti perché non ti capita mai, non sai cosa fare perché ti piace quella sensazione di assoluta onnipotenza. Hai passato tutta la tua vita ad essere quello che parte dalla panchina, quello che doveva farsi il culo per ottenere un po' di rispetto, un briciolo di considerazione anzi, che per un minuto in più la domenica  doveva allenarsi uno, a volte due giorni in più; che a 10 anni non sapeva correre e a 23 è quello più veloce in squadra; che per riuscirci con una donna doveva corteggiarla per mesi, fare i salti mortali per dimostrarle cosa si stava perdendo e poi veniva comunque rifiutato. Sono quello a cui la prof di chimica mise 4 al primo quadrimestre nonostante il 6 pieno, e che a fine anno si ritrovò il 7 al posto del 9, dopo essere stato interrogato TUTTI I SANTI GIORNI. Ma sai era 8.8 e non potevamo lasciare il 6 in filosofia, non ci sarebbe coerenza nei voti, quindi abbiamo alzato quello. Giusto. Inattaccabile.
Poi succede che adesso tutta questa fama inaspettata non sai come gestirla. Insperata più che inaspettata. E ingiusta più che meritata. Perché non sei abituato ad ottenere le cose per doverle dimostrare in seguito, ti piace di più il contrario; o meglio, è sempre stato così per te, l'altro metodo non sai proprio concepirlo, non sai come comportarti, che è? Si mangia? Come funziona 'sta storia? Spiegatemelo perché a me non l'hanno spiegato, o ero troppo impegnato a farmi i cazzi miei. Cosa devo fare? Continuare a comportarmi come se nulla fosse sapendo che in realtà qualcosa di diverso c'è? Facendo finta di niente? Recitando la parte di chi invece ci è abituato a queste cose? O devo invece cercare di mantenere questo appeal, fare di tutto per non perdere questo stato di grazia? 
Dal momento che te lo chiedi l'hai già perso, hai già perso. Perché entrambe le cose richiedono che cambi il tuo status, che inizi a comportarti come tu non faresti mai in una situazione normale. Inevitabilmente scuoti la situazione e non puoi farci davvero nulla, perché il resto è solo una reazione a catena, un effetto domino di eventi; tutte le motivazioni che ti hanno portato ad essere apprezzato crollano per il semplice fatto che non sei più tu. Ti sembrava così surreale che potessi piacere a delle persone, che esse siano sconosciuti o amici di una vita, che hai perso di vista il motivo per cui piacevi loro: eri te stesso. Eri te stesso in quel momento ma l'attimo immediatamente successivo hai creduto fosse più ragionevole comportarsi come tu pensavi ti vedessero.
Ed al famoso temporale estivo bastano quei 3 minuti per far sciogliere il castello magico che non hai impiegato troppo tempo ad erigere con la sabbia. 

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