venerdì 16 settembre 2011

Beata Italianità

In questi giorni sono immerso nella lettura del grande classico Il Conte di Montecristo di Dumas e sono rimasto colpito da come l'autore stesso, mettendo le parole in bocca ai suoi personaggi, ami il nostro paese di 150 anni fa, nonostante sia francese.
Le sue riflessioni profonde sulla nostra lingua, le nostre usanze, le nostre genti ed infine le nostre città rivelano una grande ammirazione per l'Italia, nonché una grande passione per tutto ciò. Mentre ero perso nelle bellissime pagine del romanzo ho avvertito qualcosa dentro di me, un dolce misto di orgoglio e nostalgia di quel tempo passato e vissuto da nessuno che possa ancora tramandarne la memoria a voce; mi sono sentito orgoglioso perché un francese, messo da parte l'astio storico dei nostri due Paesi, ha saputo vedere ciò che di più bello ha da offrire il Nostro paese, e ce ne sono, parlando esclusivamente delle bellezze intrinseche, uniche e radicate della nostra nazione, e mi sono chiesto se quell'orgoglio che ho trovato scritto l'avrei anche potuto testarlo in prima persona al giorno d'oggi; la nostalgia è dovuta al fascino che il passato mi trasmette: leggere del Carnevale di metà ottocento, celebrato nella città eterna che ho l'opportunità di vedere tutti i giorni (ma che lo confesso vorrei e dovrei conoscere meglio), delle vie che anche oggigiorno sono il centro dell'attività mondana romana, delle città in cui abito, delle tradizioni antiche ormai perse di cui non rimane che una labile memoria nei racconti di qualche canzoncina strampalata e melodiosa.
Da quei tempi la città ed il paese tutto sono cambiati e non poco e mi viene da pensare e da chiedermi se un forestiero che venga per la prima volta in Italia sia affascinato al pari di uno dei personaggi del libro, e se tra 150 anni qualcuno si chieda ancora come sarebbe stato partecipare ad uno degli eventi mondani presenti. 

1 commento:

  1. purtroppo nella letteratura credo sia solo Dumas a parlar bene di noi italiani! :( per esempio, è grazie a questi due americani, seppur brillanti autori, se in America e nel mondo in generale ci sono certi pregiudizi sugli italiani..!
    Dai una letta a "Roman Pearls" di William Dean Howells & "Tales of a Travellers" (parte 3 "The Italian Banditti") di Washington Irving.

    de "Il Conte di Montecristo" ho visto solo il film e mi è piaciuto molto, sicuramente il libro sarà altrettanto bello (se non di più, come capita spesso!). :)

    Federica

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