venerdì 22 febbraio 2013

Pensieri che svaniscono al buio

"Si sa, la notte scatena la fantasia" scrivo nel mio ultimo tweet. Durante la notte i nostri pensieri si scatenano, la mente viaggia, si arrovella, fa mille giri. Ripensiamo al nostro passato, analizziamo il presente, e cerchiamo di immaginare il futuro; oppure proviamo a capire come sarebbe il nostro presente se il passato fosse stato diverso, chiedendoci se poi il futuro sarebbe stato comunque lo stesso; a volte vorremmo addirittura tornare indietro per cambiare quel misero dettaglio che però avrebbe fatto la differenza.
Già, a volte, tornando indietro, non faremmo gli stessi errori, ma cambieremmo il passato, lo rinnegheremmo, con la tiepida speranza che poi vada tutto per il verso giusto, e farci rimanere così solo ricordi positivi. Perché la storia del "farò tesoro dei miei errori" ha funzionato sempre poco, e persino i promotori ne erano poco convinti.
Ho dei ricordi fantastici, straordinari, bellissimi: ma proprio per questo mi risulta difficile esserne felice. Quasi mi rattrista questa situazione. Li tengo chiusi nella mia testa quei ricordi unici, ma ho paura che possano rimanere da soli.
Il silenzio propizia il pensare alla nostra condizione e ci lascia un senso di insoddisfazione. Sinuoso s'insinua nella nostra testa, e difficilmente poi ne esce. E sappiamo già che la nostra notte sarà tormentata, i nostri sogni belli ma fino all'amaro risveglio, dove non rimarrà altro che malinconia.
Si ripensa a quanto era bello il passato e ci si chiede se si potrà essere altrettanto felici in futuro.
Il buio, il silenzio confuso con la pioggia che cade.
Ma sono solo pensieri di una notte. Orribili, bellissimi, dolci e dolorosissimi pensieri notturni, destinati a svanire dopo qualche ora di sonno.

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