domenica 20 gennaio 2013

Il dì di Festa

Cosa ci importa se piove, se c'è vento, se è una brutta giornata. È domenica, ed è inverno, quindi passa in secondo piano. 
Si può andare a fare shopping per centri commerciali, guardare un film al cinema (a proposito, Django vale veramente la pena, nda), o più semplicemente rimanersene a casa, in famiglia o con la fidanzata.
Il fatto che piova non rovina il momento più bello della domenica, che è quello che precede il pranzo, in cui si scambiano battute coi familiari, si scherza, si parla del giorno precedente. Anzi, forse è proprio la pioggia a dare alla giornata un qualcosa in più, qualcosa che la fa passare da malinconica a piena di calore in un batter d'occhio, mentre si assaggia il vino in tavola, lo zio taglia il pane, ed il salame già in tavolo finirà molto prima del primo. Il tutto nella tiepida compagnia dello scricchiolìo del fuoco.

Oppure si può passeggiare per le vie del paese, dopo la Messa o dopo colazione, dove nonostante stia piovendo si incontra gente allegra, sorridente, che ti offre sinceramente la sua mano per salutarti, che ti augura "buona domenica".
La domenica forse è il giorno che è cambiato di meno nel corso degli anni. Ci sono tradizioni portate avanti da famiglie privilegiate come la mia, ma che come unico privilegio hanno però la nobiltà d'animo e l'amore reciproco. Famiglie che ESIGONO che queste tradizioni vengano tramandate, perché sanno da dove veniamo e sanno dove dobbiamo ritornare; perché sono il nostro bagaglio di insegnamenti che ci deriva dagli avi. Che ricordano le cose belle della vita, cercano di riviverle e di farle amare anche ai discendenti. Che sanno che non c'è bisogno che sia domenica per regalare un sorriso ad uno sconosciuto, aiutare qualcuno o dire buongiorno. Che non è necessario andare in chiesa per scambiarsi un segno di pace. Famiglie che sanno che basta una stretta di mano per sigillare un accordo; che la parola data DEVE essere rispettata: che sanno ancora cosa sia l'onore.
Io amo le tradizioni che mi insegna mio padre, che sembra un moderno "Pater Familias". Amo i modi che mi ha insegnato mia madre, custode delle buone maniere. 
Amo mangiare la pasta all'uovo la domenica a pranzo, perché non sei un vero italiano se non mangi la pasta all'uovo come si deve, tanto quanto non sei un vero romano se non la cospargi di pecorino. Amo queste cose perché trovo siano un legame col passato, con le abitudini antiche, e ormai non riuscirei più a farne a meno. 
Soprattutto, non può essere domenica senza pastarelle.

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