venerdì 23 dicembre 2011

"Santa Claus is coming to town"

Questo è un post speciale. Un po' come le puntate speciali delle serie tv, e per questo merita una specie di breve prologo.
Essendo il periodo di Natale ho deciso di creare qualcosa di divertente sul Natale, e ho (ho!ho!) deciso di soffermarmi sulla figura di Babbo Natale, in modo molto disinteressato,e spero per voi divertente. Almeno io mi sono divertito a scriverlo e a pensarci, e mi auguro che nel leggerlo troverete anche voi modo di sorridere.




Immaginate di non conoscere chi sia Santa Claus. Immaginate di non averlo mai sentito nominare, e di non aver nessun riferimento a Babbo Natale. Ora immaginate di ascoltare per la prima volta le due parole Santa Claus, con la pronuncia inglese, una voce profonda e tetra lo sussurra insistentemente. La voce del tipo che interviene verso la fine di “Thriller” di Michael Jackson. Sì ci vuole lui per rendere al meglio l’effetto. Sembra un sussurro che è rimasto per secoli incastonato nell’aria e ogni tanto riecheggia non si sa bene dove, non si sa bene perché. Sembra uno spirito la cui anima si rifiuta di andar via e viene a spaventaci appena può. Un nome che sembra portato dal vento in ogni angolo della terra. È spaventoso non trovate?
Mi chiedo per quale motivo gli americani abbiano trovato un nome così strambo, alla loro leggendaria figura paterna del Natale. Pensandoci bene mi ricorda un qualcosa di legato al Medioevo. Mi fa venire in mente un Cavaliere che banchettava incessantemente e maleducatamente in castelli e fortezze; un uomo senza paura, di cui si tramandava la leggenda di atroci azioni; un uomo del quale il solo nome faceva rabbrividire e sventolare i drappi appesi nelle sale da ballo dei castelli del nord. Uno il cui nome indica onomatopeicamente il clangore della sua cotta di maglia che entra a contatto con i pezzi dell’armatura, ad ogni passo. Un Campione, che va in cerca di tornei per il solo scopo di arricchirsi, a che non conosce pietà. Un crociato dall’armatura rossa ed il mantello di pelliccia di ermellino, del quale non si conosce il volto se non per la sua folta barba bianca. Molto lontano dalla vista del paffuto, rubicondo e giocondo, che nella notte di Natale svolge il giro del mondo per consegnare regali a tutti i bambini della terra. Un uomo maligno e leggendario, le cui gesta valorose e maligne altresì vengono decantate da tutti i giullari più sprezzanti del pericolo durante la notte di Natale. La sua fama lo precede di giorni, se non mesi, e se ne conoscono gli itinerari, affinché tutti quanti riescano a mettersi in salvo per tempo.
Santa Claus in una delle sue pochissime
raffigurazioni accreditate.
Temuto da tutti, osannato dai potenti, che si fregiano del fatto che almeno una volta questo valoroso cavaliere abbia condiviso con loro un pasto. Ridono alle rare battute e si interessano delle sue avventure, dei suoi tornei, e di tutto il resto. Quando parla tutti devono ascoltare, in preda al timore reverenziale che incute la sua armatura scarlatta, che nemmeno una spada riuscì a scalfire. È accompagnato da vento, pioggia, neve, grandine, tanto si dice sia fredda la sua anima.
Il suo nome rappresenta qualcosa di sacro, quasi fosse uno dei cavalieri dell’apocalisse, mandato appositamente da Dio sulla terra per compiere chissà quali opere della divina Provvidenza. “Santa” perché i suoi poteri altro non posson che venire dal cielo, ed essere superiori ad ogni altro essere umano. “Claus” per ricordare ad ognuno la durezza e la freddezza del suo animo.
Basta immaginare la sua voce metallica mentre dice “I am Santa Claus. And I will have no mercy. Ho!Ho!Ho!”. Ed è proprio la risata malefica quella che sembra essere la cosa più spaventosa di Lui. Non si può fare a meno di ripensarci la notte e rabbrividire un poco, con la paura che da un momento all’altro se ne possa assaporare ancora la malvagità.
La paura nell’incontrarlo si radicò a tal modo che nei villaggi più sperduti, i bambini venivano educati a non piangere quando se ne pronunciava il roccioso nome, in modo che quando si era a conoscenza che il Cavaliere sarebbe passato di lì, potessero non rimanerne per sempre impressionati. Si narra addirittura di canti che venivano intonati per rassicurare i poveri bambini: rassicurazione totalmente vana vista la fifa anche dei loro genitori. Se ricordo bene la prima parte di questi canti faceva pressappoco così: “You better watch out, you better not cry, you better not pout, I’m telling you why: Santa Claus is coming, to town”. Sì, faceva proprio così. E poi continuava in un modo che sinceramente mi stupisce potesse rassicurare i bambini: “He sees you when you’re sleeping, He knows when you’re awake, He knows if you’ve been bad or good, so be good for gooness sake!”. Accidenti I bambini dell’epoca dovevano proprio essere spaventati da questo fantomatico Santa Claus. D’altronde come non esserlo. Con un nome così agghiacciante!

Spero vi sia piaciuto, e con questo vi auguro un Buon Natale ed un Felicissimo anno nuovo!

1 commento:

  1. ahahah molto molto carino, veramente, alla fine ho anche ridacchiato ("you better watch out..") xD
    complimenti :D

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