lunedì 22 luglio 2013

Un buon dilemma

È giusto inseguire il proprio sogno, anche se nella strada c’è la possibilità di perdere sé stessi, di farsi del male, di stare male, o peggio di fare male alle persone che amiamo? Se una volta giunti al traguardo ci rendessimo conto di essere soli e di non poter godere del nostro successo se non con noi stessi?

O invece è giusto rinunciare, abbassare il tiro, magari accontentarsi? E se poi scoprissimo che quando siamo arrivati a quel punto tutto ciò che abbiamo non fosse abbastanza?

Se dovessimo passare parte della vita riflettendo se sia stato meglio abnegarsi o abnegare gli altri? Se ci rendessimo conto che niente sarebbe mai abbastanza? 

Credo che l’uomo sia un animale poco umile, poco autocritico e poco incline all’accontentarsi di ciò che ha, tanto da ricercare sempre qualcosa di diverso, di “migliore” (o quello che crede tale).
Credo anche siano poche le persone che preferirebbero guadagnarsi il pane tutti i giorni, tornando a casa pezzati sotto le ascelle e bisognosi di una doccia, piuttosto che sorseggiare un cocktail alle Maldive continuando ad accumulare soldi, ma non generando ricchezza, non lavorando. 

Mio padre mi ha fatto capire che l’umiltà e la trasparenza pagano sempre e che è sempre meglio un uovo oggi di una gallina domani.
Mi ha insegnato che al mondo nessuno ti regala mai un cazzo di niente, ma che talvolta è meglio essere i primi a farlo; che qualcosa la si può anche fare per niente. Mi ha sempre detto che un favore, se non costa nulla, è sempre meglio farlo, perché non puoi mai sapere a chi potresti aver bisogno di chiederlo un domani; mi ha insegnato che la gente dimentica facilmente, ma le persone no. Mi ha detto che per alcune persone, una stretta di mano rappresenta un contratto e che per esse la riconoscenza non scade e la gratitudine non è mai abbastanza. 

Da solo ho invece scoperto che è più facile vivere di rimorsi che di rimpianti. 
Chissà se c’è davvero tanta differenza tra quello che dice mio padre e quello che penso io. 

Fatemi sapere i vostri pensieri.

2 commenti:

  1. Hai presente il tormentone dell'inverno di Pink, "TRY"? Il ritornello diceva "...you gotta get up and try, try, try...", devi alzarti e provare, provare, provare." E' vero che si corre il rischio di porte in faccia, solitudine, delusioni, ma forse è meglio vivere di questo che di rimpianti e rimorsi, ed è proprio perchè nessuno ti regala nulla che bisogna provare. Ricorda anche che chi ti ama c'è sempre, può non condividere le tue scelte e magari le tue azioni, ma per rispetto dovrebbe accettarle. Questo significa crescere e crescere significa anche mettere alla prova noi stessi e chi ci sta intorno, per capire in che direzione vogliamo andare e se gli amici sono disposti a seguirci.
    Io sono d'accordo con tuo padre, per la gentilezza ma soprattutto per l'umiltà, ma attenzione: non bisogna far passare le due cose per ingenuità, bisogna comunque avere carattere e dire no quando serve o quando quello che ci viene richiesto supera le nostre possibilità.
    Spero di essere stata chiara...
    Un abbraccio!
    Life, Laugh, Love And Lulu!!
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  2. Hai un sogno? Vuoi qualcosa? Provaci. Ma non provarci per tentare, provarci per riuscire. Non pensare che sia distante il punto d'arrivo o che la tua gamba non possa fare un passo troppo lungo, sono solo "restrizioni mentali". Non porti limiti ma sii sicuro delle tue potenzialità, rendile illimitate e reali come se non sapessi fin quanto puoi spingerti avanti. Poi il risultato ottenuto sarà quello che rispecchia la tua determinazione e voglia fino a quel momento. Accontentarsi è possibile solo quando si smette di cercare ciò che si vuole. La pazienza non è solo una virtù ma è un qualcosa che ti mette alla prova in alcune circostanze in fin dei conti.. E questo cammino,questa ricerca sarà solo tua. Pensa sempre con la tua testa, agisci interamente con il tuo carattere. Io sono cresciuto ignorando totalmente quello che mio padre mi diceva anche se magari fosse giusto. Ho imparato a pensare e a decidere da solo. La differenza tra quello che dice tuo padre e quello che penso te non è rilevante. Tu sei diverso da lui, vuoi cose diverse da lui e agisci in modo diverso da lui. Sii te stesso,credici e lotta per avere ciò che vuoi!
    D.S. 41

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