domenica 16 ottobre 2011

Una bella, felice, assolata e spensierata camminata in Via Nazionale di sabato pomeriggio


Felice. Sì sono proprio felice. È da stamattina che ho un sorriso stampato sulla faccia per quanto sono felice. Cavolo quanto è bella la mia vita. È in giornate come questa che mi accorgo di quanto io possa divertirmi con i miei amici. Corro, corro, corro spensierato, libero senza nessuna convenzione sociale, senza regole con i miei amici. Caspita potrei andare in giro nudo talmente sono spensierato e contento.

Ma non si può andare in giro nudi e quindi ho dovuto mettermi questa felpa nera. Neanche mi piace tanto ma era l’unica che mi era rimasta e quindi l’ho messa. Che ci vuoi fare un tipo allegro come me ama i colori e il nero lo reputa triste. Ma c’era solo questa nell’armadio. Cavolo mi sento talmente euforico e in forze che sradicherei quel palo col segnale stradale. Anzi sai che c’è? Voglio vedere se ci riesco. No dai. No, no invece ora ci provo e poi vediamo chi è il più forte, io o Giuseppe che è lì a tirar mazzate a quella macchina. Prendi questo Giuseppe! Sono io il migliore! E ora con questo cartello ce la distruggo io una macchina. Altro che mazzate. Ah ah. Accidenti quanto mi sento su di giri oggi. Sono queste le cose che ti fanno sentire vivo. Sì, non mi ero mai sentito così libero. È una sensazione bellissima sono al settimo cielo. Ora sì che posso dire di aver avuto una grande giornata! Sì, mi sento soddisfatto!


Ho voluto trattare questo argomento con così poca distanza dall’ultimo post perché reputo molto importante parlare di queste cose, e non puoi sapere quando dovrai farlo, anzi speri sempre di non doverlo fare mai. Ho cercato con grande difficoltà di trovare parole che sembrassero esprimere uno stato d’animo spensierato, che risultasse in netta contrapposizione con il contenuto che andavano a narrare. Credetemi, io ci provo a parlar bene del MIO Paese, a pensare che tutto andrà per il verso giusto, perché amo e amerò fino alla morte, come dice il nostro inno nazionale, l’Italia, e sarei disposto con ogni mezzo a difenderla e aiutarla a progredire. Ma ogni volta rimango stupito di quanto mi illudo, ogni volta mi vergogno di avere come connazionali un certo tipo di gente che non sa vivere, non sa assolutamente cosa voglia dire la civiltà. Provo un enorme senso di amarezza scrivendo queste parole perché in fondo io ancora ci spero. Vorrei essere orgoglioso per il mio paese, ma sempre gli orgogli vengono sopraffatti dalle delusioni, tutte le volte. Non voglio perdere la speranza, ma leggendo tutti i segni che ci vengono mandati giorno dopo giorno, non riesco a decifrarne uno che mi aiuti a non perderla.

Fratelli d’Italia come centocinquanta anni fa, l’Italia DEVE destarsi. Non perdiamo questo ultimo, minimo frammento di unità e di amor patrio: ricominciamo da capo.

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