Felice. Sì sono proprio
felice. È da stamattina che ho un sorriso stampato sulla faccia per quanto sono
felice. Cavolo quanto è bella la mia vita. È in giornate come questa che mi
accorgo di quanto io possa divertirmi con i miei amici. Corro, corro, corro
spensierato, libero senza nessuna convenzione sociale, senza regole con i miei
amici. Caspita potrei andare in giro nudo talmente sono spensierato e contento.
Ma non si può andare in
giro nudi e quindi ho dovuto mettermi questa felpa nera. Neanche mi piace tanto
ma era l’unica che mi era rimasta e quindi l’ho messa. Che ci vuoi fare un tipo
allegro come me ama i colori e il nero lo reputa triste. Ma c’era solo questa
nell’armadio. Cavolo mi sento talmente euforico e in forze che sradicherei
quel palo col segnale stradale. Anzi sai che c’è? Voglio vedere se ci riesco. No
dai. No, no invece ora ci provo e poi vediamo chi è il più forte, io o Giuseppe
che è lì a tirar mazzate a quella macchina. Prendi questo Giuseppe! Sono io il
migliore! E ora con questo cartello ce la distruggo io una macchina. Altro che
mazzate. Ah ah. Accidenti quanto mi sento su di giri oggi. Sono queste le cose
che ti fanno sentire vivo. Sì, non mi ero mai sentito così libero. È una
sensazione bellissima sono al settimo cielo. Ora sì che posso dire di aver
avuto una grande giornata! Sì, mi sento soddisfatto!
Ho voluto trattare questo argomento con così poca
distanza dall’ultimo post perché reputo molto importante parlare di queste
cose, e non puoi sapere quando dovrai farlo, anzi speri sempre di non doverlo
fare mai. Ho cercato con grande difficoltà di trovare parole che sembrassero
esprimere uno stato d’animo spensierato, che risultasse in netta contrapposizione
con il contenuto che andavano a narrare. Credetemi, io ci provo a parlar bene
del MIO Paese, a pensare che tutto andrà per il verso giusto, perché amo e
amerò fino alla morte, come dice il nostro inno nazionale, l’Italia, e sarei
disposto con ogni mezzo a difenderla e aiutarla a progredire. Ma ogni volta
rimango stupito di quanto mi illudo, ogni volta mi vergogno di avere come
connazionali un certo tipo di gente che non sa vivere, non sa assolutamente
cosa voglia dire la civiltà. Provo un enorme senso di amarezza scrivendo queste
parole perché in fondo io ancora ci spero. Vorrei essere orgoglioso per il mio
paese, ma sempre gli orgogli vengono sopraffatti dalle delusioni, tutte le
volte. Non voglio perdere la speranza, ma leggendo tutti i segni che ci vengono
mandati giorno dopo giorno, non riesco a decifrarne uno che mi aiuti a non
perderla.
Fratelli d’Italia come centocinquanta anni fa, l’Italia DEVE destarsi. Non perdiamo questo ultimo, minimo frammento di unità e di amor patrio: ricominciamo da capo.
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